Il sacrificio degli italiani nel mondo: l’appello di Arcobelli


Di Vincenzo Arcobelli

Sono passati vent’anni dall’istituzione della Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo promossa fortemente dal Fondatore del Comitato Tricolore nonché Ministro per gli italiani nel Mondo Mirko Tremaglia. Il presidente era Carlo Azeglio Ciampi. Un atto molto significativo per onorare e ricordare le migliaia di vittime cadute nell’espletamento del proprio lavoro, e per aver contribuito attraverso le loro opere di costruzione al progresso e allo sviluppo economico, culturale e sociale.

Una giornata quella dell’8 Agosto che coincide con la tragedia di Marcinelle dove nel 1956 a causa di un incendio presso la miniera del Bois du Cazier persero la vita 236 minatori di cui 136 Italiani.

A Marcinelle ogni anno si celebra una manifestazione alla presenza delle Autorità, e rappresenta simbolicamente le numerose tragedie che nel corso degli anni una parte dell’emigrazione italiana ebbe a pagare un caro prezzo, nel cercare un futuro migliore. Da Monongaha nel west Virginia ad Adrian in Michigan, da New York, in Canada, ed in tutte le varie parti del mondo, vogliamo ricordare gli emigranti italiani di ogni regione e paese.

Questa giornata a distanza di 20 anni dovrebbe far riflettere per capire se i lavoratori oggi svolgono la propria attività’ in piu’ sicurezza e che le infrastrutture ivi incluse le grandi opere siano costantemente controllate ed ispezionate secondo le norme. Certamente ci vuole più’ prevenzione per evitare ulteriori incidenti e tragedie. Non solo le aziende ma anche gli organi competenti dello stato devono assumersi la responsabilità per una campagna di sensibilizzazione e di disciplina nel rispetto delle regole.

A nome mio e di tutto il Comitato Tricolore per gli italiani nel Mondo ci associamo al ricordo e al sacrificio di tutti i lavoratori in Patria e nel Mondo. 

Una risposta a "Il sacrificio degli italiani nel mondo: l’appello di Arcobelli"

  1. Caro Vincenzo, tutto sta cambiando rápidamente. In peggio. I valori etici sembrano appartenere ad un periodo romántico.
    Che quasi nessuno vuol parlarne. Arrivismo, egoísmo, sopraffazione dei valori altrui. Questo vale oggi. Ti prego…continúa nel Tuo fantástico sforzo. NOI… siamo la memoria storico culturale, un vanto che si perde nella notte dei tempi. Ritriviamo la sana voglia di tirar su la schiena e mostrare al mondo intero di che pasta nobile siamo fatti. Ancora grazie per il Tuo incredibile contributo materiale e MORALE. Con affetto e stima irrenunciabili. Enzo Cutini Ungaro

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