Renzi e i suoi strafalcioni nella lingua tricolore? Ecco il richiamo di Joe Cossari, consigliere comunale a Knox, in Australia e coordinatore del CTIM in Oceania che lo invita ad esprimersi in italiano dal momento che è un segno di considerazione e identità culturale. “I leader politici – dice Cossari – dovrebbero parlare la propria lingua; cosa pensa di ottenere, su chi vuole fare impressione il Premier italiano? Mi rattrista sentire il nuovo premier italiano parlare francese con il suo corrispettivo francese. I grandi leader di grandi nazioni parlano la propria lingua negli incontri ufficiali”.
E ancora, Cossari si dice “rattristato” dal tentativo di Renzi che, secondo lui, così facendo vuole solo “darsi delle arie”. E attacca: “Non abbiamo mai sentito il Presidente Obama, o Putin, o il Presidente Cinese, e men che meno la Merkel parlare la lingua del paese ospitante. Perché i politici italiani lo fanno? Non sono fieri della lingua italiana?”, si chiede Cossari, secondo cui è anche “ridicolo” che “anche in Parlamento si usino espressioni inglesi: la lingua italiana non sarà mica così limitata da non offrire espressioni equivalenti a spending review, long weekend, teenager, spread, gap”.
Ha assolutamente ragione