La rete diplomatica non può essere bistrattata. E’il richiamo che fa il coordinatore dell’Oceania del Ctim Joe Cossari, secondo cui non si può che essere in accordo con quanto sostenuto dal Senatore Di Biagio sui rischi di una riduzione dell’apparato diplomatico che l’Italia possiede nel mondo. “Una cosa del genere costituirebbe una perdita enorme per la nostra nazione”. E aggiunge che ripetendo questo mantra chiamato spending review “abbiamo forse perso di vista il valore e la funzione delle istituzioni che costituiscono il meccanismo della nostra democrazia nonché la sua stessa difesa”.
In questo modo si rischia di “perdere di vista le possibilità che ogni giorno il sistema Italia crea per il futuro della nazione, la Rete Diplomatica stessa si spende nel promuovere la cultura italiana per far conoscere al mondo quelle che sono le nostre esportazioni e i nostri prodotti di qualità. Questo spesso poi si traduce in accordi economici facilitati proprio dal lavoro quotidiano dei nostri connazionali impegnati nelle sedi diplomatiche”.
E infine osserva come in giro per il mondo ci siano quasi 60 milioni di italiani, esattamente lo stesso numero di coloro che risiedono in madrepatria. “L’Italia dovrebbe quindi vedere in tutti questi suoi connazionali sparsi sull’intero globo un veicolo per migliorare la propria economia interna. Ciò può essere reso possibile solo attraverso una rete di consolati e ambasciate le quali possono indubbiamente essere rese più efficienti di modo da soddisfare i nuovi criteri di spesa”.