Europa unita o iper frammentata? Una grande e solidale famiglia dove le regole siano uguali e applicabili logicamente a tutti i componenti, o un cenacolo riservato dove contano (e quanto) in due o in tre al massimo? “Stringiamoci all’eurocoorte” è il titolo scelto dal nuovo numero del mensile Prima di Tutto Italiani, con riferimento a quale Unione vogliamo domani. (CLICCA QUI PER SCARICARLO).
“Aperta al dialogo, tanto a oriente quanto a occidente, o monca e senza una politica comune alla voce difesa, energia, nuovi business? Il vecchio continente – si legge nel fondino di apertura – si trova dinanzi ad un bivio, o forse sarebbe meglio dire sull’orlo del precipizio. Dove è impellente cambiare per non morire. Senza paraocchi ideologici, senza timori ma con la sicurezza di voler creare un’Europa finalmente unita, dall’Atlantico agli Urali. Per contare finalmente di più. E ci auguriamo con un’Italia finalmente in cabina di regia. E non semplice spettatrice”.
Molto ricco il nuovo numero con la seconda parte del racconto di Alberto Micalizi sulla “Principessa Mafalda” e quella voglia di arruolarsi nel contingente argentino; una pregevole riflessione di Enzo Terzi a cavallo tra la consegna dei David di Donatello e la storica apertura al pubblico dei palazzi quirinalizi; l’intervista di Enrico Filotico ad Andrea Gatto inventore dell’Istituto per il Futuro e il fondo di Roberto Menia sul doppio volto dell’une e dell’Italia.