“Assistere alla chiusura dell’unico museo che, a Roma, fosse dedicato alla storia dell’emigrazione italiana è stato già, di per sé, un dolore. Sapere poi che il sito del museo è stato lasciato nell’incuria totale, tanto da essere hackerato e offrire spazio a dei video poco decorosi è ancora più offensivo nei confronti dei tanti connazionali presenti nel mondo”. E’ quanto dichiara in una nota il deputato eletto all’estero Mario Caruso, presidente di Italia Civile Popolare e membro alla Camera del gruppo Des-Cd, a proposito della notizia apparsa oggi su corriere.it.
“Condivido quanto scritto da Gian Antonio Stella. E’ inaccettabile pensare che gli italiani che si connettono da un posto qualsiasi del mondo in cerca di notizie sulle proprie origini, magari insieme ai propri figli piccoli per mostrargli il paese dei nonni, si ritrovino su un sito hackerato e debbano assistere a uno spettacolo così penoso”.
“Auspico – conclude Caruso – che il sito venga ripristinato o oscurato, in considerazione del fatto che il museo al quale si riferisce non è più aperto e accessibile al pubblico. Sarebbe opportuno, inoltre, che fosse fatta la giusta comunicazione della chiusura del Museo, in maniera tale che i turisti ne siano informati e non continuino a recarsi a piazza Venezia in cerca di qualcosa che ormai non c’è più. Il mio desiderio più grande, però, è quello di vedere riaperto il Musei dell’emigrazione italiana, che aveva rappresentato una conquista e un riconoscimento importante per noi italiani nel mondo”.