di Roberto Menia
E’ per me davvero un onore e un piacere rivolgere il saluto del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo ai convenuti per la tredicesima edizione della Conferenza dei Ricercatori Italiani nel Mondo.
Non sono le parole spesso banali e scontate di ciò che si “deve” dire per esigenze di rito e protocollo: è invece l’espressione di un ringraziamento e di un pensiero, pronunciati quasi sottovoce, per la consapevolezza ed il rispetto a cui si è naturalmente indotti verso chi scala le vette e raggiunge i traguardi dello sviluppo scientifico, generando progresso e benessere per tutti.
Ho avuto modo di conoscere donne e uomini che lavorano nelle Università e negli Enti di Ricerca e che credono nella ricerca scientifica come missione etica al servizio del futuro del nostro Paese.
E so che lo stesso sentimento anima i tanti che inseguono la stessa missione lontani dall’Italia e la onorano in ogni angolo del mondo. Se è indubbio che il nostro Paese destini una quota troppo bassa delle sue risorse finanziarie alla ricerca e allo sviluppo, se è vero, anche e purtroppo, che il fenomeno della “fuga dei cervelli” non accenna a fermarsi o perlomeno decrescere, è altrettanto giusto considerare che nessuno li accoglierebbe se non fossero cervelli preparati e competitivi.
La ricerca italiana è infatti straordinariamente e sempre in prima linea, vivace, curiosa, vincente: oggi, attraverso questa Conferenza, lo state dimostrando ancora una volta. Grazie davvero per ciò che fino ad oggi avete saputo creare, grazie per quello che saprete mettere in campo per il futuro, grazie per la vostra testimonianza di italianità. Buon lavoro e buona fortuna!
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