Se ci fosse Mirko….

tredi Roberto Menia

Due anni fa, ero lo spirare dell’anno 2011, Mirko Tremaglia, leone di mille battaglie, ha lasciato questa terra ed è andato nel cielo dei giusti. Uomini come lui lasciano segni profondi: non muore chi traccia il solco, chi dà l’esempio, chi è sempre più avanti. Ed è così vivo in chi gli ha voluto bene – e soprattutto ne ha condiviso le battaglie e seguito gli insegnamenti – che mi piace immaginarlo a sbuffare e santamente imprecare, steso su qualche nuvola, mentre osserva quelli che quaggiù attentano a quanto ha lasciato a noi ed a tutti gli italiani, entro e fuori i nostri confini.

Mirko voleva, e lo ripeteva spesso negli ultimi tempi, che di lui si dicesse che era “un ex ragazzo di Salò diventato ministro e distributore di democrazia”, alludendo al coronamento della sua grande battaglia, quella del voto per gli italiani all’estero. Qualche settimana fa, su queste colonne, dicevamo di essere preoccupati per quanto trapelato dal lavoro dei “saggi” di Letta e cioè l’intenzione di abolire la circoscrizione estero rimettendo in discussione non solo l’impianto della Legge Tremaglia ma, alla fine, lo stesso esercizio del diritto di voto. Ed ecco che, puntuale il regalo di fine anno, arriva attraverso le parole del Ministro Bonino: “la circoscrizione estero va abolita sulla base del principio secondo cui vota chi paga le tasse”…

Non starò a ricordare che gli italiani all’estero pagano ad esempio l’Imu come fossero possidenti di seconde case (e questo scandalo non fa notizia) ma userò le stesse parole che ricordo di aver sentito pronunciare in parlamento proprio da Tremaglia, imbestialito dalla medesima obiezione che sollevavano allora i detrattori di quella che stava per diventare la (sua) legge sul voto all’estero: “Allora diciamo pure che togliamo il diritto di voto ai poveri….”

Ci pensi la Ministra Bonino, lunga militanza radicale, assertice di tutti i diritti possibili e impossibili, dall’aborto in poi…tolga pure il diritto agli italiani all’estero, poi lo tolga ai poveri, ai disoccupati, ai senza lavoro e senza reddito…

Tutti italiani senza scarpe, come diceva Mirko.

Ah, se ci fosse Mirko….

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