Dibattere, ragionare, confrontarsi, deliberare. Il CTIM è da sempre un luogo aperto e franco, d’altronde se così non fosse non sarebbe stato in grado di dare voce a chi fisicamente è lontano dalla madre Patria Italia. Ragion per cui, in un periodo caratterizzato dall’incalzante dibattito sulla spending review da un lato e sulle modifiche del voto all’estero dall’altro, riteniamo opportuno aprire una sorta di Libera Agorà su queste colonne dove, con metodologie e tempi civili e decorosi, sempre nel rispetto di ruoli ed opinioni, tracciare un nuovo tratturo di dialogo. E ragionare a voce alta su come procede la grande comunità degli Italiani nel mondo.
Ecco l’intervento del comandante Vincenzo Arcobelli, coordinatore CTIM Nord America.
“Per quanto mi riguarda la linea da seguire e’ quella dettata dal nostro statuto, nel seguire quei principi, valori ed obiettivi che il Comitato si e’ sempre prefisso e nel solco degli insegnamenti che il nostro Fondatore Mirko Tremaglia ci ha lasciato come eredità e che vennero reiterati nel suo ultimo intervento alla Camera dei Deputati del 29 Settembre 2010, dove Egli votava contro il Governo di centro destra sfiduciandolo a nome degli Italiani all’estero. Riprendendo il discorso di Tremaglia desidero evidenziare alcuni punti: 1) Non interessano i calcoli: quello che non e’ stato fatto, non e’ stato fatto! 2)Ricordatevi che non e’ vecchia la storia, la partitocrazia rovina il Popolo Italiano!
A distanza di quasi 4 anni da quell’appassionato intervento dove si esaltava l’impegno e la dedizione di una intera vita politica a favore delle comunità italiane all’estero, la situazione addirittura è peggiorata. Qualcuno ‘pro governo’ potrebbe dire che bisogna seguire la spending review e che i tagli sono necessari. Io sono del parere che per superare questo momento di forte crisi economica, sociale e politica, vanno bene i tagli, se fatti con grande cognizione di causa, incrementando l’efficienza dei servizi e delle strutture, diminuendo le spese inutili e gli sprechi che in tutti questi anni sono stati simbolo di mal gestione della spesa pubblica, aumentando in maniera vertiginosa il debito pubblico, così da far pagare a tutti i connazionali il conto. Abbiamo il dovere, però, di denunciare a prescindere dalle ideologie e alle appartenenze partitiche, bisogna avere il coraggio di farlo se si è veramente dalla parte della gente e della collettività.
I fatti sono incontrovertibili, da quando non esiste più il Ministero per gli Italiani nel Mondo, le comunità italiane all’estero ed i vari organi di rappresentanza sono in profonda agonia, il mondo dell’associazionismo di emigrazione stenta a sopravvivere, anche per il cambio generazionale. Non vi è un interesse sentito da parte di chi ci governa e di chi ci ha governato negli ultimissimi anni a prescindere dai colori di partito. Allora chiedo a questi nuovi governanti e luminari del riformismo, se nominate esperti dell’Economia, del Lavoro, della Pubblica amministrazione, tecnici di vario genere con incarichi di Ministro, Vice Ministro, Sottosegretario, perchè non e’ mai stato nominato un esperto proveniente da oltre confine (eletto o non eletto non ha importanza, purchè altamente qualificato e competente) che possa capire delle problematiche degli Italiani all’estero e poter essere un valor aggiunto per il governo e per l’Italia?
Probabilmente molti dei nostri Parlamentari eletti all’estero non son stati capaci di farsi rispettare sul campo, i fatti purtroppo ci dicono che da quando esistono i Parlamentari invece di andare avanti si e’ ritornati a 30 anni fa. Le chiusure di ambasciate e consolati non hanno alcun senso logico e siamo contrari. Contrari alla chiusura dell’ambasciata di Santo Domingo o del Consolato di Newark. E contrari ai tagli per la promozione del made in Italy, per la lingua e cultura, per non parlare del rinnovo degli organi di rappresentanza, Comites e Cgie, mentre si sprecano decine di milioni di euro per far votare i cittadini italiani, senza che ce ne sia di bisogno, presso le sedi consolari alle prossime elezioni europee con una visione lungimirante e contro il parere del Cgie.
Il Ctim Nord America constatati i punti sopra descritti e’ fortemente contrario alle azioni avventurose e poco rispettose di questo Governo nei confronti degli Italiani all’estero, così come le proposte di riforma della legge elettorale e dei rami del parlamento, dove si notano alcuni punti che fanno l’interesse di pochi e di qualche partito. Riformare e risparmiare sì, ma con un senso a favore della collettività. Non mi sembra, numeri alla mano, che le proposte di questo Governo vadano nella direzione più idonea possibile.
Questi giovani neo governanti, i quali si presentano con tanto entusiasmo ed ambizione, saranno delle bravissime persone, ma hanno deluso per la insensibilità dimostrata al grande popolo italiano all’estero. Pertanto senza se e senza ma, la nostra linea è contraria e totalmente opposta alle linee adottate da questo Governo e dal MAE, perchè non vogliono sentire le esigenze degli Italiani all’estero. Neanche una parola del nuovo Governo e del suo Primo Ministro Renzi indirizzata alle comunità italiane all’estero durante il suo discorso di insediamento alle Camere. Tutti i 18 Parlamentari eletti all’estero, invece di rimanere attaccati alla poltrona ed agli ordini di partito, dovrebbero sfiduciare questa azione di Governo con fatti concreti e non a parole. L’Italia si potra’ salvare dal calvario economico anche con il contributo delle comunità italiane oltre confine, e noi tutti siamo per la ripresa ed il bene della nostra Italia, ne sono certo,vogliamo un’Italia migliore”.
Il CTIM ha diverse anime ed esponenti in seno all’organizzazione, non giudico le chiacchiere, ma prendo atto delle azioni, e se tali azioni da parte di qualche esponente del Comitato vanno contro le linee guida dello Statuto e del nostro fondatore Tremaglia e nella direzione opposta agli interessi degli Italiani all’estero, o ancora peggio se e’ un membro del Parlamento, del Cgie o dei Comites, che non rispetta il patto tra elettore ed eletto e quindi dei programmi fissati pre-elezioni, secondo me dovrebbe riflettere, analizzare rapidamente la situazione ed eventualmente fare un esame di coscienza e fare qualcos’altro di diverso della buona e sana politica. Saranno gli elettori comunque a giudicare e ad avere sempre ragione.
Nella vita non si puo’ scindere da quei valori che vanno al di là delle proprie capacità e professionalità, come la concretezza, l’onestà e la dignità, il rispetto della parola data. Il mio auspicio è che nessuno degli appartenenti al CTIM possa seguire in maniera sciagurata e vergognosa un’azione governativa contro gli italiani all’estero”.
Com. Vincenzo Arcobelli