Caso migranti, Italia lasciata sola: la troika, allora, a Berlino e Parigi? Apre così il numero di maggio di Prima di Tutto Italiani, con la questione dei flussi migratori in evidenza. (Clicca qui per scaricarlo)
Per una volta a non fare i “compiti” a casa non è stata l’Italia, ma il resto dell’Ue, si legge nel fondino di apertura. Non c’è oggi il dibattito sui conti pubblici, sulle mille deficienze che oggettivamente l’Italia mostra. No, questa partita è proprio un’altra cosa. Sul caso migranti finalmente Strasburgo riconosce i meriti dello stivale e i demeriti degli altri membri. E tuona: “Ricollocato un solo minore dei cinquemila approdati in Italia”. La denuncia dell’Europarlamento (trasferito solo l’undici per cento dei richiedenti) non lascia spazio a interpretazioni.
Nel recente passato a quei paesi che non avevano rispettato i parametri economici e che sono stati davvero a un passo dal default (Portogallo, Grecia, Cipro) è stata inviata la troika, ovvero il triumvirato composto da Bce, Ue e Fmi. Che hanno proceduto ad austerità e tagli di ogni genere, dal momento che i singoli stati non erano in grado di raddrizzare la barra.
E se adesso a chi non ha rispettato i patti sul caso migranti mandassimo la troika?
Da segnalare sul nuovo numero un dibattito a due voci sui riverberi sociali e culturali dell’immigrazione; l’analisi di Ilaria Guidantoni su nuovi rapporti tra Italia e Tunisia; il ricordo di Enzo Terzi della campagna garibaldina e dei Mille; il punto di Elisa Petroni sui pagamenti elettronici e PagoPa; l’intervista di Enrico Filotico a Fabio Cordella, da direttore sportivo a ideatore di brand per vini e il fondo di Roberto Menia.