COMITES, IL T(ri)ONFO DELLA DEMOCRAZIA

ctim-10Pubblichiamo una nota di Carlo Consiglio, (Ctim Toronto) sulle elezioni Comites apparsa sul Corriere Canadese

Verrei meno al principio cui mi sono sempre ispirato e cioe’ di essere in pace con la mia coscienza, se affermassi che venuto a conoscenza dei risultati resi pubblici dal Consolato sulle elezioni del COMITES di Toronto, di essere rimasto indifferente; ma mi ero imposto di non commentare i risultati stessi e far tacere questa, purtroppo, boccaccia che si ostina a dire quel penso e a pensare quel che dico.

E cio’ per due motivi. Il primo è che sono profondamente e convintamente un istituzionalista anche se ho sempre arrancato a superare l’esame in democrazia; anzi mi è capitato spesso di essere stato rimandato a settembre, e solo all’ultimo esame all’Universita’ c’e’ voluta tutta la predisposizione, la comprensione e l’aiuto di due tappi auricolari che mi premurai di fornire al Prof cui ero stato fortemente raccomandato per strappare uno striminzito 18.

Il secondo è il rispetto che ho sempre avuto e che ho tutt’ora per il Ministro Tremaglia di cui mi onoro di aver avuto la Sua stima, di essere stato un Suo stretto collaboratore nonche’ amico e camerata; Tremaglia credeva nell’istituzione COMITES; si è adoperato per la loro istituzione con la stessa caparbieta’ e tenacia che ebbe per il voto degli italiani all’estero e io non avrei potuto e dovuto sottolineare quanto è successo a Toronto: su un potenziale bacino elettorale di piu’ o meno 70.000 aventi diritto al voto il COMITES è stato eletto con solo 290 voti.

Ma come sempre diceva Toto’ ogni limite ha una pazienza! In questa circostanza il mio limite è stata l’intervista rilasciata dal prof. Buiani, persona che ho sempre stimato e stimo tutt’ora, il quale tenta di arrampicarsi su uno specchio insaponato per dare un rappresentativita’ e un riconoscimento a questo COMITES che nonostante tutta la buona volonta’ e l’ausilio non di una ma di otto fette di prosciutto per ogni occhio non puo’ essergli riconosciuta.

Da persona intelligente quale e’, il prof. Buiani per dare credibilita’ e rappresentativita’ a questo COMITES, risponde preventivamente a tutte le critiche che ciascuno di noi potrebbe muovere, dicendo non certo bugie ma affermando cose assolutamente non vere. Infatti non è vero dire che il periodo estivo è causa dei pochi voti; si è votato per corrispondenza e in periodo non ancora feriale. Non è corretto e non è vero incolpare il vecchio COMITES di essere causa di disaffezione democratica. Il vecchio COMITES è stato attaccato dal PD e dai suoi amici console e ambasciatore (cosa che il prof. Buiani sa ma finge di non sapere); piuttosto il prof. Buiani avrebbe dovuto incolpare la marcata colorazione di partito dell’attuale COMITES dove esponenti del PD o del Patronato amico sono la quasi totalita’(nove sicuri qualcuno mascherato e un paio prezzemolo per ogni minestra) mentre nel precedente solo io e il giovane Misuraca eravamo di destra.

Quale sara’ l’atteggiamento del Console? Telefonera’ a tutti gli eletti invitandoli a dimettersi perchè non rappresentativi come fece con i componenti del precedente COMITES? Sono sicuro che non lo fara’ perchè essendo di parte, non fara’ nulla contro una parte amica.

Non avra’ la stessa intolleranza come con il precedente COMITES, parossismo esternato anche nei confronti dell’avvocato che aveva autenticato nel rispetto assoluto della legge canadese le firme dei presentatori della lista, cancellando lo stesso dagli elenchi dei notai che possono fare atti notarili e rifiutandosi categoricamente di reinserirlo negli elenchi dopo che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha ritenuto di archiviare il procedimento penale instauratosi con l’esposto che lui stesso aveva presentato. E la motivazione di questo suo rifiuto e’ stata che l’avvocato non aveva collaborato con lui a provare la Sua colpevolezza non avendo risposto a lettere e ad inviti a recarsi al Consolato per discutere di un fatto che il console riteneva reato e con l’intento di ottenere una ammissione di reato.

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