MARCINELLE, IL RICORDO DI MENIA AL SENATO

Pubblichiamo il ricordo della tragedia di Marcinelle pronunciato dal segretario generale del CTIM, sen. Roberto Menia in Senato nella seduta del 6 agosto 2024.

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Questo il testo: “Ci sono stato tante volte a Marcinelle, anche l’anno scorso, l’8 agosto, quando la campana batte i 262 rintocchi e vengono letti i nomi di quelli che non ci sono più e hanno lasciato le loro anime, la loro esistenza, i loro sogni, le loro speranze e le loro famiglie in fondo a quelle gallerie.

Quella tragedia non toccò solo gli italiani, ma furono loro, tra i tanti lavoratori di ogni dove, a perire nel numero più alto: erano 136 e in gran parte era gente del Sud, ma non solo; c’erano tanti abruzzesi, molisani e anche veneti. Ricordo personalmente da bambino che, quando tornavo in Cadore dalla famiglia di mio papà, ce n’erano tanti che tornavano dal Belgio ed erano quelli che venivano in Italia nelle loro case e raccontavano di quel buco e di quel botto, ma anche di come a quei tempi nei bar e negli esercizi pubblici ogni tanto si trovasse la scritta Vietato l’ingresso ai cani e agli italiani.

Vedete, gli italiani sono un popolo che ha illustrato il mondo con la sua scienza, la sua bellezza, la sua lingua e la sua civiltà; sono anche un popolo che ha vissuto sofferenze immani: siamo stati un popolo di emigrati, ma che ha sempre rispettato, ha dato e ha voluto dare.

Mi inchino a quelle vittime e ricordo tante cose: ricordo di esserci stato tante volte con Tremaglia, che volle far sì che l’8 agosto fosse celebrato ogni anno come il giorno del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.

Quel giorno lo dobbiamo proprio a quell’intuizione e a quella volontà, che è un fatto di riconoscenza, ma anche di orgoglio e di bellezza, nonostante tutto, nel dolore, ricordando gli italiani che hanno combattuto di più per fare comunque grande la nostra Patria”.

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