Roma, 28 novembre 2013 – “Difendere il voto all’estero e promuovere la lingua italiana nel mondo”. Così il segretario generale del CTIM, Roberto Menia, intervenendo alla sessione dell’Assemblea plenaria del CGIE, per richiamare l’attenzione sul rischio spending review.
L’occasione è stata utile per salutare l’ingresso nell’organismo di Mario Zoratto ed è stato anche il “battesimo” del Segretario Generale del CTIM, Roberto Menia, che ha denunciato il pericolo che sia rimessa in discussione la grande conquista di Mirko Tremaglia, il voto degli Italiani all’estero.
“E’ vero – ha affermato Menia – che non sempre gli eletti all’estero hanno illustrato il loro ruolo, che il voto per corrispondenza si è prestato ad evidenti abusi e scorrettezze: a ciò però non si ovvia cancellando la Circoscrizione Estero (che garantisce rappresentanza effettiva di chi sta lontano dall’Italia) come propongono i “saggi” di Letta ma piuttosto introducendo le nuove tecnologie, il voto elettronico, o i seggi consolari e quelli mobili certificati”.
Il Segretario Generale del CTIM ha proseguito affermando che è opportuno porre attenzione e sui grandi fenomeni che investono il nostro Paese, dalle ondate di immigrazione che producono drammi come quello di Lampedusa (dove ha proposto di spostare la sede di Frontex, l’ente continentale per le migrazioni ora a Varsavia) a quello della nuova emigrazione italiana che coinvolge soprattutto giovani e cervelli.
Menia ha quindi rimarcato come sia assolutamente contestabile la strada intrapresa dal Governo di ridurre la rete consolare, gli Istituti di cultura, i corsi di lingua italiana. “La spending review si faccia sugli sprechi – ha detto – non su ciò che è prioritario e strategico rispetto alla presenza italiana nel mondo”. Promuoviamo la lingua italiana, ha detto Menia, citando Gioberti che scrisse “ricordi a chi cale della Patria comune che, secondo l’esperienza, la morte delle lingue è la morte delle nazioni”.
Buon giorno atutti
per quando riguarda il voto io penso che è importante essere effettivamente rappresentati come è uguale.
per quando riguarda la nostra lingua che all’estero tutti ci invidiano basta una piccola correzione e si diffonde da sola, cercherò con qualche esempio di spiegarlo.
esempio il mio nome Giovanni Roccia per farlo scrivere correttamente lo pronuncio con tutte le i mia moglie e tutti gli amici di mio figlio Marco lo chiamano con la o chiusa e non aperta.
Con la conconsonante c scriviamo cane ma anche cielo con la g gatto e giallo, quadro con la q cuore invece con la c. Io credo aggiungendo dal Greco antico le altre vocali e le consonanti che servono si munisce l’italiano della Marcia decisiva per diffondersi nel mondo come la nostra cucina.
Cordialissimi saluti da Giovanni Roccia residente in Germania dal 1974