La lingua italiana è un immenso patrimonio dell’umanità fondato sul logos. Per questo la nomina di Andrea Riccardi ai vertici della Dante Alighieri si apre nel segno del dialogo e di un metodo di condivisione che lascia ben sperare per il futuro. E’l’augurio che il CTIM rivolge a Riccardi per il suo nuovo compito.
“Viviamo in un’epoca segnata dallo stravolgimento della nostra glossa, spesso sacrificata sull’altare dell’inglesimso forzato – osserva il Segretario Generale del Ctim, on. Roberto Menia – Preservare la nostra lingua non è mero protezionismo, ma significa voler mettere in piedi una strategia culturale a lungo respiro. Il nostro augurio a Riccardi di un buon lavoro è mosso dalla consapevolezza che la Dante Alighieri trarrà senza dubbio dei vantaggi da due capisaldi del metodo di Riccardi come il dialogo e la condivisione: due punti di partenza basilari per dare slancio a una lingua che prima che suono è storia, civiltà e cultura del mondo”.