“Riforma o morte?” è il titolo di apertura scelto per il numero di aprile di Prima di Tutto Italiani, (cliccare qui per scaricarlo) con riferimento al caso Alitalia. L’affaire della compagnia di bandiera nazionale, all’indomani della consultazione tra i lavoratori e l’esigenza improrogabile di vendere, è l’emblema di un paese che deve imparare a cambiare,
La bacchetta magica (ovviamente) non l’ha in mano o in tasca nessuno – si legge nel fondino di apertura – . Né ministri, né analisti, né commentatori. Ma il caso Alitalia deve far riflettere tutti. Piloti strapagati, servizi non sempre all’altezza, debiti che si moltiplicano, utili inesistenti. Che il management fino ad oggi abbia fatto cilecca è nei fatti. La compagnia di bandiera italiana, oggettivamente, rispecchia il nostro Paese che, sordo al cambiamento, rischia ogni giorno di più di sprofondare nelle sabbie mobili. Come uscirne? Con la cultura del lavoro, dell’evoluzione e della competitività. Senza piangere sul latte versato ma senza commettere, per l’ennesima volta, gli errori di sempre che sono il padre e la madre dell’attuale assurdità.
Da segnalare sul nuovo numero il fondo di Roberto Menia sui 30 anni dalla morte del reporter Almerigo Grilz, l’intervista di Francesco De Palo al consigliere regionale dell’Alto Adige Alessandro Urzì sulla battaglia per la toponomastica, il ricordo vergato da Enzo Terzi sul liberale palermitano Francesco Ferrara, la conversazione di Enrico Filotico con Suor Anna Monia Alfieri sulla scuola paritaria, i rilievi di Matteo Zanellato sui rischi per i prodotti italiani dai dazi di Trump.