“Il mio libro per la verità storica. Assurdo il testardo negazionismo dell’Anpi”. Così il Segretario Generale del Ctim (Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo), on. Roberto Menia, presentando il volume “10 febbraio – dalle foibe all’esodo” (Libri del Borghese), al Senato alla presenza di istituzioni e personaggi legati al mondo della cultura. Come il vicepresidente del Senato Ignazio Larussa, l’editore Luciano Lucarini, il Presidente Comitato 10 Febbraio Emanuele Merlino, il direttore dell’Archivio Museo di Fiume a Roma Marino Micich, lo scrittore Marcello Veneziani, il direttore de “Italiani” Giuseppe Sanzotta e il direttore del TG2 Gennaro Sangiuliano.
Secondo Menia “a 75 anni da quei tragici fatti ci si sarebbe aspettata una fase di pacificazione, invece c’è un monopolio della memoria che sta soffocando la verità storica e il rispetto dei fatti avvenuti”.
E osserva: “Dopo la mia legge che ha fatto nascere il Giorno del Ricordo, mi sono chiesto cosa potessi fare di più, al fine di dare giustizia a migliaia di infoibati e di esuli istriani e dalmati. E senza la presunzione di essere uno storico ho iniziato io a raccogliere testimonianze. Ho voluto dare finalmente una narrazione a braccia e volti che chiedevano solo il diritto di essere italiani. Ma le foibe sono state una tragedia per troppi anni celata, per ipocrisia, convenienza politica e fanatismo ideologico che hanno fatto calare un silenzio, lugubre e colpevole. Per questa ragione credo che i rigurgiti di negazionismo vadano condannati, se e senza ma. Dopo le foibe l’esodo: questo libro vuole raccontare ai più giovani una tragedia italiana che per troppi anni è stata oscurata”.
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